Poesia
SCRIVERE TRA LE RIGHE
Scrivere tra le righe
inchiostro di cielo.
Graffiare nell’aria
nostalgie che si perdono.
Acque chiare, vergini, odorose,
lieve mormorio del tempo,
Acque chiare, che fretta avete
di scendere a valle!
Nel cavo delle mani vi ho cullato
per specchiarmi un poco:
effimere immagini
che il vento ha subito disperso.
Dove sei Vallaga?
Remote tracce di un focolare
che il muschio ha sepolto.
Con i piedi affondati nel rivo
una cerva ho ghermito per le corna,
pure il corvo si è posato,
nero e sgraziato
come il mio incidere sul ferro.
Acque chiare, che fretta avete
di scendere ancora!
Un sole ardente si è curvato,
al mulino vi ho ritrovato;
prostitute, corrose in alterni travagli,
che le pale di Mules han divorato.
Ristagna inquieto un volto di gelo,
stagione lontana,
stillante oblio tra i fili d’argento;
trasuda rossori, vaporose speranze.
Acque chiare, tra le righe
di un arcobaleno, incantesimo soave.
Luigi Marcon '02